ARCHIVIO CRONACHE DELL'IRPINIA |
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UNIVERSITA' DEL CALCIO
I fluidificanti del sangue, o anticoagulanti, sono una classe di farmaci che hanno lo scopo di prevenire i coaguli di sangue. Questi farmaci vengono in genere prescritti in seguito ad alcuni tipi di interventi chirurgici o a pazienti con problemi cardiaci o malattie cardiovascolari. Contrariamente al loro nome, gli anticoagulanti non fluidificano il sangue, ma impediscono la formazione di coaguli non necessari.
Esistono diversi tipi di anticoagulanti, ciascuno con un proprio meccanismo d'azione.
Tra questi vi sono l'eparina, il warfarin e l'aspirina.
Inoltre, farmaci come l'enoxaparina (Lovenox) e il rivaroxaban (Xarelto) sono utilizzati come anticoagulanti. Ognuno di questi farmaci ha i propri benefici e rischi, e la scelta di quale utilizzare dipende dalle circostanze del singolo paziente.
La disfunzione erettile (DE) è una condizione caratterizzata dall'incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione sufficiente per l'attività sessuale. Può essere causata da una serie di fattori, tra cui condizioni fisiche come l'ipertensione e le malattie cardiache, oltre a problemi psicologici.
Nonostante alcune speculazioni, non vi è alcun consenso scientifico che suggerisca che l'assunzione di un anticoagulante aumenti il rischio di disfunzione erettile, di cambiamenti nell'eccitazione sessuale o di altri problemi di salute legati al sesso. In effetti, la maggior parte degli uomini può assumere senza problemi anticoagulanti come il warfarin (Coumadin) e l'enoxaparina (Lovenox) insieme a farmaci per la disfunzione erettile (DE).
Sebbene gli anticoagulanti di per sé non causino la DE, le condizioni mediche che ne richiedono l'uso, come l'ipertensione e le malattie cardiache, sono spesso collegate alla disfunzione erettile. Pertanto, se gli uomini che assumono anticoagulanti soffrono di DE, ciò può essere dovuto a queste condizioni di base piuttosto che al farmaco stesso.
Gli anticoagulanti sono essenziali nella gestione di varie malattie cardiovascolari, in quanto aiutano a prevenire la formazione di coaguli di sangue, che possono portare a gravi complicazioni come l'ictus. Sebbene non abbiano un impatto diretto sulla funzione erettile, il loro ruolo nel mantenimento della salute cardiovascolare generale può influenzare indirettamente la funzione erettile.
Nonostante l'assenza di un legame diretto tra anticoagulanti e DE, alcuni uomini che assumono questi farmaci possono manifestare sintomi di disfunzione erettile. Tuttavia, è importante notare che questi sintomi non sono necessariamente associati all'uso di anticoagulanti, ma possono invece essere legati alle condizioni mediche di base.
Gli inibitori della PDE5, tra cui il sildenafil (Viagra), il tadalafil (Cialis) e il vardenafil (Levitra), sono una classe di farmaci comunemente usati per trattare la DE. Agiscono rilassando i muscoli del pene, consentendo un maggiore afflusso di sangue e facilitando l'erezione.
Non sono note interazioni tra gli inibitori della PDE5, come il Viagra, il Cialis e il Levitra, e gli anticoagulanti come il warfarin o lo Xarelto. Ciò suggerisce che questi farmaci per la DE possono essere tranquillamente assunti insieme agli anticoagulanti.
Sebbene non siano note interazioni tra queste classi di farmaci, i pazienti che assumono sia anticoagulanti che inibitori della PDE5 dovrebbero comunque consultare il proprio medico. Ciò è particolarmente importante in considerazione dei potenziali effetti collaterali
EVENTO MEDICO
01-02-2003 - Tre anni di indagini cliniche, quattromila persone di età compresa tra i 40-80 anni residenti in otto paesi della valle del Sabato e della valle dell'Irno e dieci medici di base coadiuvati da quattro docenti universitari: questi i dati del "progetto Pace" (Peripheral Arteriopathy and Cardiovascular Events) finalizzato ad accertare l'incidenza della malattia arteriosa periferica ed il rischio cardiovascolare connesso in una ristretta area geografica. Lo studio è stato condotto dall'Associazione di Medicina Generale (Medigeat) con sede ad Atripalda e coordinato dal professor Gregorio Brevetti del Dipartimento di Medicina Clinica, Scienze cardiovascolari ed immunologiche dell'Università degli Studi Federico II. Il progetto - il primo nel suo genere ad essere condotto in Italia grazie all'interazione tra Università e medicina di base nell'ambito della prevenzione - ha visto impegnati i seguenti medici: Gerardo de Stefano (Solofra), Michele Roberto e Brunella Vitale (Serino), Giuseppe Galasso (S. Potito), Angelo Trodella (Salza), Pasquale Cerrato (Montoro Inferiore), Vittorio Ciampi (Manocalzati), Aldo Capodanno (Chiusano San Domenico), Aldo Laurenzano e Mariella Velardi (Atripalda).